# 18.20
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La didascalia dell’opera che cambia a seconda dei contesti (mostre personali, collettive, pubblicazioni monografiche, collettive, riviste, giornali, ecc.) vorrei tenesse presente le seguenti questioni che rimarcano alcuni temi cruciali nella definizione della mia poetica.
Numero d’archivio
Il numero d’archivio che è univoco lo considero necessario all’interno della didascalia perché
è il riferimento attraverso il quale si può rintracciare l’opera nell’archivio. Entrando nella scheda d’archivio si può approfondire tutto quello che non è possibile includere nello spazio breve della didascalia. Ritengo importante mantenere da qualche parte la complessità e la possibilità di consultare per chi ritiene di andare a fondo.
Autorialità e Altre entità
Per parlare del fatto che l’opera non è il risultato di un lavoro solitario, ma l’effetto di una relazione tra l’artista e altre persone vorrei che il mio nome fosse affiancato di volta in volta a quello di altri che a vario titolo hanno contribuito alla definizione di una data opera. Accanto al loro nome anche la definizione del ruolo che hanno assunto.
Quando questo non fosse possibile segnalarlo all’interno della didascalia (vedi mostre personali o pubblicazioni monografiche, nelle quali sarebbe impossibile ripetere ogni volta il mio nome per ogni opera e quindi farebbe risultare ambiguo la presenza esclusivamente dell’altro nome) vorrei che venga riconosciuto all’interno del Colophon.
Tecnica e Materiali
Per parlare dell’importanza della materia vorrei venga specificato nella maniera più dettagliata possibile la materia di cui è fatta l’opera e la tecnica utilizzata.
Importanza dimensioni
Per me è importante sapere la misura esatta di cui è fatta un’opera perché potrebbe mostrare una coincidenza con altre mie opere o con quelle di altri autori nella storia dell’arte. Da questa corrispondenza si potrebbero verificare delle questioni concettuali inerenti al rapporto che noi artisti abbiamo con lo spazio.
La questione della dimensione, inoltre, nel mio mondo è centrale perché è definita dalla relazione del corpo con lo spazio.
Importanza datazione
La questione della datazione porta in sé due tempi cruciali. Quello della genesi dell’opera e quello della sua successiva storia, di quando cioè l’opera, definita e compiuta, comincia ad avere una vita tutta sua.
Per la prima questione vengono individuate tre datazioni: l’ideazione, la realizzazione e la produzione come tre momenti distinti. Tenendo presente che in alcuni casi ci sono opere in continuo divenire che cambiano all’infinito.
Per la seconda questione si considera la possibile modifica di alcune datazioni.
È stata definita la seguente legenda che accompagna le didascalie nei cataloghi e nelle mostre:
La datazione delle opere presenta l’indicazione (i.) quando l’anno si riferisce a una ideazione avvenuta in tempi diversi rispetto la successiva realizzazione, oppure al riconoscimento a posteriori, da parte dell’artista, dello statuto di opera per qualcosa realizzato in precedenza.
La datazione delle opere presenta l’indicazione (p.) quando l’anno è riferito al momento della realizzazione o della nuova realizzazione di un’opera che necessiti di essere riattivata a ogni esposizione.
(Testo scritto nel 2024)