«Da alcuni anni ormai, in uno studio di quella Venezia che ai tempi delle fabbriche di vermiglione fu la capitale europea del rosso, un’artista tiene vivo il colore nel cavo di una ciotola. Non permette mai che vi si asciughi. Ogni giorno lo ravviva aggiungendo nuovo pigmento, come fosse un piccolo fuoco da tenere acceso. Ogni giorno lo guarda modificarsi sotto i suoi occhi, lo raccoglie sul pennello e lo distende sul piano dell’opera, avendo cura di lasciare visibile un sottile bordo in cui si mostri il colore del giorno precedente, non più ampio della parte di pagine sfogliate che vediamo in un libro aperto. Tutti i suoi lavori sono registrazioni del tempo. Il colore accade, ama dire Maria Morganti.
Il primo colore che pose nella ciotola fu il rosso e, ciclicamente, al rosso le succede di tornare, convinta che quella non potrà che essere l’ultima tinta del suo diario.» Elena Volpato
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