ESPLICITARE E REGOLAMENTARE
RAPPRESENTARE IL PROPRIO MONDO
“In quest’occasione ho disciplinato i miei pensieri. Mi sono costretto a osservare un fenomeno fino in fondo. Ma so già che presto tornerò al solito andazzo. Non possiamo rimediare al disordine dei pensieri con uno sforzo di volontà.”
(Dal diario di Carlo Cassola, 19 dicembre 1972)
“L’arte non è il tentativo dell’artista di conciliare l’esistenza con la sua visione; è il tentativo di creare il suo proprio mondo dentro questo mondo.”
(Dal diario di Katherine Mansfield, Novembre 1921)
“L’ordine qui, quello interno e quello degli uomini organizzati a vivere, riuscirà a scongiurare il disordine infinito che sta lì fuori?”
(Dal diario di bordo di Gilles Clément, 18 settembre – 18 ottobre 2004)
Prima avviene il rapporto diretto con la materia e poi arriva la parola.
Una realtà fatta di colore e di emotività per la quale viene costruita una forma di contenimento e una struttura per presentarla all’esterno.
Tutti quegli elementi che di solito vengono considerati come apparati, strumenti, sistemi che veicolano l’opera, come per esempio la didascalia, il sito, l’archivio, ecc., decido di assumerli come parte integrante del mio lavoro.
Quasi come si stesse andando a definire una specie di ecosistema, un mondo che si auto definisce da solo.
Questo capitolo considera anche gli elementi nati per organizzare l’apparato burocratico interno al mio archivio e regolamentarlo verso l’esterno.
Alcune di queste entità sono solo strumenti per governare, altri hanno assunto lo statuto di opera e altri ancora hanno dato origine a loro volta ad altre opere.
(Scritto nel 2017. Modificato nel 2024)
