“Quale modo migliore di entrare in contatto con qualcuno che tagliare e risistemare le sue parole?
(“Appartiene ai cetrioli” W. Burroughs)
Quasi ogni paragrafo di “Autoritratto” comincia con una o più citazioni quasi tutte estratte dalla mia collezione di diari. Si tratta di espressioni di altri che scelgo per assonanza e comunanza.
Nell’insieme costituiscono una scrittura a frammenti che tiene insieme diverse singolarità, ma che unitamente formano un’unità delineata da tante individualità.
Attraverso un fare più rabdomantico piuttosto che sistemico, utilizzo l’insieme di questi testi come fosse un libro dei Ching che aprendolo in maniera un po’ casuale e interrogandolo sui miei temi mi aiuta a trovare delle risposte, delle corrispondenze. È dal suono intimo degli altri che trovo la voce con cui esprimermi. Come se il fatto di sovrappormi ad altre interiorità mi aiutasse a non sentirmi sola. Sono gli altri a darmi le parole per parlare. È come si formasse una scrittura attraverso le parole degli altri.