Definire il proprio lessico e tentare di spiegarlo agli altri
Scriverò veramente, per quanto posso, a partire dall’esperienza effettivamente personale, non dal sapere libresco.
(Da i “Diari 1794-1819” di Samuel T. Coleridge)
In questo glossario ho selezionato le parole chiave che costituiscono il mio gergo parlato e scritto. Ho raccolto i termini che ho inventato, quelli che necessitano di una spiegazione e quelli che, sebbene già noti a tutti, ho voluto re-definire perché all’interno del mio mondo hanno assunto un senso differente. Alcuni sono titoli di opere, di capitoli del sito, altri ancora sono espressioni che raffigurano delle percezioni o delle idee.
Nel loro insieme questi 32 vocaboli collegandoli gli uni agli altri vanno a formare una micro sintesi che definisce il mio sistema. Ho tentato di dare di ognuno una definizione il più concisa possibile sperando che in questo modo possa diventare anche uno strumento utile per destreggiarsi a chi si avvicina al mio lavoro per la prima volta.
ACCELERAZIONE
Il quadro che porta al suo interno una specie di affanno, un’alterazione del ritmo, che contiene in sé la variazione della velocità con cui di solito si forma quotidianamente il colore.
ARCHIVIATORE
Contenitore che accoglie, conserva, organizza e in un certo senso sacralizza tutta la materia uscita da me senza premeditazione nel corso degli anni. Ogni singolo archiviatore ha una sua logica ed una sua forma ben precisa ed è parte di un insieme che crea un sistema generale di archiviazione.
ARCHIVIOARCHIVIO
Quello che siamo soliti chiamare archivio, ovvero tutta la raccolta di materiali digitali e reali che creano la documentazione sull’opera e sull’attività professionale. Luogo che si fa garante dell’opera e che ne definisce il suo statuto. Organismo che produce documenti mantenendone la memoria e che attraverso la definizione, l’organizzazione e il collegamento del materiale prodotto trasforma il corpo dell’opera in una visione totale. Principio attraverso il quale si vuole affermare che paradossalmente è più importante mantenere in vita la storia dell’opera che l’opera stessa.
ARCHIVIOPERA
Con questo termine vengono indicate tutte quelle opere che portano in sé il processo stesso della catalogazione e dell’archiviazione come atto creativo e che nell’insieme vanno a formare una specie di un unico organismo vivente.
AUTORITRATTO
Autorappresentazione per spiegarmi agli altri.
CAROTAGGIO
Sedimentazione di colore formatasi nel tempo portata alla luce attraverso un esame stratigrafico.
CIOTOLA
Tavolozza dove formo un colore al giorno, il posto dove da pittrice costruisco il mio linguaggio.
COLORE
Materia di cui è fatta l’emotività, la mia interiorità che si esplica attraverso la pittura.
Il colore succede, non si provoca. Non si può parlarne si può solo lasciarlo esistere per come è.
CONDIVISIONE
Situazione per la quale la soggettività individuale viene messa in relazione a quelle diverse dalla propria, in cui il mio diario, il mio colore vengono avvicinati a quello degli altri. È il momento quando collegandomi all’altro, mischiandomi alle persone, rimuovo il senso di solitudine e di eccezionalità.
CONFRONTO
Quadri che vengono fuori dall’accostarsi ad un’altra pittura, che nascono quando la tavolozza esce dal suo andamento interiore per aprirsi ad una relazione con i colori di qualcun altro.
CORPO
Strumento per conoscere il mondo e allo stesso tempo arnese per lasciare un’impronta del proprio passaggio su questa terra.
DEVIAZIONE
Forma generata da un impulso incoerente, che nasce dall’essermi contraddetta, dall’aver tradito il mio sistema, dall’aver disobbedito a me stessa.
DIARIO
Pagina su cui registrare giorno per giorno la traccia della mia esistenza. Superficie sulla quale viene trattenuto e mostrato tutto senza scartare niente.
DIARIOTECA
Raccoglitore dei diari di colori che rende visibile la trasformazione nel tempo e si offre come lo spazio dove rappresentare tutto il periodo di una vita.
DOCUMENTO-DOCUMENTO
Certificato dell’attività legata al lavoro artistico.
DOCUMENTO-OPERA
Termine per indicare tutte quelle entità che nascono sì come forma di documentazione (documenti effettivi di una storia che si è realizzata, in genere sotto forma fotografica o di tavola grafica), ma che all’interno del corpo del mio lavoro assumono lo statuto di opera.
FUORI
Lo spazio là nel mondo, fuori dal mio universo conchiuso, dove porto la mia interiorità per accostarla in maniera empatica a ciò che è diverso da me.
GEMMAZIONE
Una concrezione di materia pittorica, come fosse un’escrescenza del “Quadro infinito” che re-inizia e si conclude ogni volta su una tela minima.
INTERPRETAZIONE
Spazio dedicato alla lettura dell’opera.
L’”interpretazione” contenuta e resa pubblica da “Un archivio del tempo” è composta dall’”Autoritratto” (auto-rappresentazione che l’artista ha fatto di sé stessa e della sua opera) e dal “Ritratto” (varie interpretazioni che gli altri danno di tutta questa massa di cose).
LUOGOGESTO
Posto nello spazio dello studio dove ogni giorno il gesto pittorico viene reiterato attraverso una rigorosa ripetizione e una certa ritualità.
MELMA
Materia di colore grigiastro che si è formata negli anni sul fondo dello sgocciola-pennelli.
OPERA-DOCUMENTO
Termine per declinare tutte quelle opere che assumono la forma della testimonianza. Opere-traccia, opere-impronte e le opere-catalogatrici che documentano e registrano il passaggio esistenziale su questa terra tramite sostanzialmente un tracciamento di colori.
OSTENSIONE
Le “Sedimentazioni”, i “Diari, e il “Quadro infinito” prima vengono mostrate e poi riposte. L’”Ostensione” è la forma espositiva che apre e rende visibile tutto quello che si è formato lentamente negli anni della propria soggettività. È la traccia dell’esistenza individuale, espressa attraverso la matericità del colore che esce dalle strutture nelle quali è custodita per svilupparsi nella sua interezza, dilatarsi nello spazio, aprirsi agli altri e dopo ritornare infine dentro l’intimità dei loro contenitori.
OSSESSIONE
Comportamento grazie al quale tutto il sistema complesso del mio lavoro può continuare ad esistere con precisione, insistenza e resistenza.
PITTURA
Atto del toccare con della materia fluida una superficie bidimensionale. Una manifestazione di volontà che uomini e donne hanno compiuto prima, continuano contemporaneamente a me e insisteranno nel fare sempre, anche dopo di me.
PROCESSO
Percorso che si compie dentro al proprio discorso artistico e che è più importante della forma che si realizza. La trasformazione che si evidenzia è più importante della staticità del raggiungimento di un’opera definitiva.
QUADRO INFINITO
Agglomerato di materia pittorica iniziato tanto tempo fa e mai finito che porta in sé, nascondendoli, tutti i colori che si sono formati attraverso la ciotola negli anni.
RESIDUO
La materia residuale che si forma attorno al punto dove il gesto pittorico si concentra e determina l’opera centrale.
RITRATTO
Interpretazione che gli altri danno di me.
ROSSO
Colore con il quale mi identifico e inizio di ogni quadro.
SCATTO
La foto quotidiana che faccio, nella fondamenta accanto al mio studio, del punto dove è evidente il sali-scendi della marea.
SEDIMENTARIO
Archiviatore al tempo stesso luogo di produzione e magazzino. Su un lato la parete su cui dipingo ogni singola “Sedimentazione” e dall’altro lo spazio entro il quale vengono preservati i quadri che entrano ed escono dal mio studio.
SEDIMENTAZIONE
Quadro fatto di strati di colori sovrapposti in maniera consequenziale che si interrompe in maniera arbitraria su di un certo colore. Il processo riprende nel quadro successivo attuando da un lato un andamento lineare e potenzialmente infinito e dall’altro un ritmo circolare che ripartendo sempre dallo stesso punto - ogni tela comincia dal rosso - ritorna ciclicamente su se stesso. L’immagine finale di ogni “Sedimentazione” porta in sé, nel bordo in alto lo sviluppo della sua storia.
SITOMENTE
Spazio nel web che mi sono costruita per ragionare e visualizzare quello che la mia mente immagina, per immettere la mia intimità nel mondo e per cercare un interlocutore.
SITOSPANSO
Estensione del “Sitomente” che dallo spazio virtuale si espande ed entra concretamente nello spazio fisico.
SOSTITUTO
Sdoppiamento del “Luogogesto” che rende possibile la continuazione del dipingere anche fuori dallo studio e che allo stesso tempo toglie centralità e unicità al mio gesto.
SOSTITUGENITO
Filiazione del “Sostituto” che porta in sé la “Sedimentazione” pittorica e l’immagine dell’impronta dove è stata generata.
SOVRARCHIVIO
Il “Sovrarchivio” è l’archivio totale, quello che contiene tutti gli altri. Si tratta di un sistema archivistico nel quale il “Documento-documento” (certificato di un’attività professionale), il “Documento-opera” (documento di una storia che si è realizzata, in genere sotto forma fotografica o di tavola grafica), l’”Opera-documento” (opera-traccia, opera-impronta e opera-catalogatrice che testimonia e registra il passaggio esistenziale su questa terra tramite, sostanzialmente, un tracciamento di colori) e l’”Interpretazione” dell’opera, viene tutto messo sullo stesso piano definendo nel suo insieme un complesso organico di cose.
SUPPLENTE
Doppio del “Quadro Infinito” parte del sistema del Sostituto.
STUDIO
La mia casa, il mio mondo, il luogo da abitare, dove esplicare le azioni quotidiane e dove accogliere chi si vuole accostare a me.
TEMPO
Dimensione costituita dalla coesistenza di due percezioni, quella lineare e quella ciclica. Dal tempo ininterrotto che determina l’esistenza un giorno dopo l’altro a quello ripetitivo fissato dalla ritualità del fare. È all’interno di questa entità che si dipana, attraverso il concretarsi della materia-colore, l’estensione della vita.
(Scritto nel 2020. Modificato nel 2022)