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autoritratto / assistere alla trasformazione / cucire ("la crepa traghettatrice")
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# 22.05

Cucire ("la crepa traghettatrice")


Riempire una crepa, una fessura, una ferita con un gesto pittorico. È questo il senso dell’opera “La crepa traghettatrice” (2019) concepita come un progetto specifico in una casa privata per la committente che mi ha chiesto di rimarginare il segno di un deterioramento dell’architettura dovuto al passare del tempo con una mia azione, un mio pensiero. Quella stretta linea che attraversa la superficie di un’intera parete è lì anche a rappresentare un filo che collega nella storia di quel luogo le persone che l’hanno attraversata: Luigi Scatturin, il committente che ha commissionato e abitato la casa fino ad una decina di anni fa; Carlo Scarpa, l’architetto che l’ha progettata; Tancredi, suo parente, il pittore che ha dipinto per un periodo in quel luogo; Maria Cagnoli Barcella la collezionista che mi ha commissionato l’opera e che si sta prendendo cura di quello spazio e di quell’intervento.

(Scritto nel 2020)
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