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# 27.02

Anatomia del sovrarchivio

Lista delle parti di cui è composto il sistema archivio


In questo paragrafo vengono elencate e descritte le parti di cui è costituito il “Sovrarchivio”: l”Archiviopera” e il “Sitomente” (composto dall’”Archivioarchivio” e dall’”Interpretazione”).
 
SOVRARCHIVIO
Il “Sovrarchivio” è l’archivio totale, quello che contiene tutti gli altri. Si tratta di un sistema archivistico nel quale il “Documento-documento” (certificato dell’attività legata al lavoro artistico), il “Documento-opera” (documento di una storia che si è realizzata, in genere sotto forma fotografica o di elaborato grafico), l’”Opera-documento”* (opera-traccia, opera-impronta e opera-catalogatrice che testimonia e registra il passaggio esistenziale su questa terra tramite, sostanzialmente, un tracciamento di colori) e l’ ”Interpretazione” dell’opera, viene tutto messo sullo stesso piano definendo nel suo insieme un complesso organico di cose.
 
Ci tengo a precisare che niente di quello che viene descritto qui sotto è definitivo, mi lascio la libertà, durante tutto l’arco della mia vita, di continuare a ragionarci sopra e vedere se trasformare, aggiungere o eliminare ancora qualche cosa.
 
ARCHIVIOPERA
Con questo termine vengono indicate quelle opere che portano in sé il processo stesso della catalogazione e dell’archiviazione come atto creativo e che nell’insieme vanno a formare una specie di un unico organismo vivente.
Alcune di queste le concepisco imprescindibili e non separabili dal nucleo intero dell’archivio, qualcosa invece potrebbe essere smembrato.
Il sistema è composto principalmente dal “Luogogesto”, ma anche da alcune altre opere.
Per trovare tutti i lavori che fanno parte dell’”Archivio opera” andare nella parte “Archivio opere” e attraverso la ricerca per “Connessioni” selezionare la parola “Sovrarchivio”. Entrando poi all’interno di ogni singola scheda si possono approfondire una ad una. Qui si può comunque trovare come allegato la lista completa, aggiornata a febbraio 2022, estratta dall’archivio opere privato.
LISTA

1- “Luogogesto”
É lo spazio dove si reitera il gesto e dove allo stesso tempo viene archiviata la materia generata al suo interno.
È formato dagli strumenti e dalle superfici pittoriche:
“Ciotola”, la tavolozza dove si forma il colore;
“Impronta ciotola”, la superficie del tavolo dove si appoggia la “Ciotola”;
“Pedana”, il pavimento dove ogni giorno faccio il mio percorso circolare;
“Sedimentario”, l’archiviatore che è al contempo magazzino e impronta delle “Sedimentazioni”;
“Sedimentazioni”, i quadri che portano all’interno la storia del loro farsi;
“Diarioteca”, l’archiviatore dei diari;
“Diari”, le superfici pittoriche che trattengono e rendono visibili tutti i colori fuoriusciti dalla “Ciotola”;
“Impronta diario”, la parete di legno su cui dipingo uno alla volta i “Diari”;
“Quadro infinito”, il quadro che condensa su di sé tutti i colori emessi dalla “Ciotola”;
“Poggiatesta”, lo strumento che mi aiuta ad avere la postura giusta mentre vedo farsi il colore nella “Ciotola”.

All’interno della scheda archivio in “Archivio computer” si trova un file nel quale continuo a fare dei ragionamenti sul destino di quest’opera. Ho deciso di non riportarli in questa sede perché desidero tenere il discorso ancora privato.

2- Altre opere
Ci sono altre opere che considero legate all’archivio e che penso non debbano essere smembrate dalla loro unitarietà. Si tratta di:
“Melma”, l’oggetto entro il quale viene raccolta tutta la materia di avanzo della pittura;
“Rimpicciolimento Luogogesto”, lo spazio rimpicciolito entro il quale continuare a guardarmi e pensarmi;
“Supplente”, il doppio del “Quadro infinito” che permette di proseguire il gesto anche fuori dallo studio;
“Collezione cartoline”, lo strumento di ragionamento sulla pittura;
“Collezione diari”, il materiale per accostare la mia individualità a quella degli altri.

C’è solamente un’opera che nonostante faccia parte del complesso di cose che costituiscono l’archivio penso possa essere smembrata: la “Casa diari papà”, il contenitore dove sono raccolti tutti i diari di mio padre che ho regalato a mio figlio e che potrà decidere di farne ciò che vuole.
 
SITOMENTE
Il “Sitomente” è composto da due parti: L”Archivioarchivio” e l”Interpretazione”.
Mette sullo stesso piano l’opera come dato oggettivo e l’analisi del dato oggettivo.
È lo spazio che mi sono creata per ragionare e visualizzare quello che la mia mente immagina, per immettere la mia intimità nel mondo, per cercare un interlocutore e lasciare lo spazio a questo interlocutore di interpretare ciò a cui si trova di fronte.
 
A)- ARCHIVIOARCHIVIO
L’”Archivioarchivio” è quello che siamo soliti chiamare archivio, ovvero tutta la raccolta di materiali digitali e reali che creano la documentazione sull’opera e sull’attività professionale. Luogo che si fa garante dell’opera e che ne definisce il suo statuto. Organismo che produce documenti mantenendone la memoria e che attraverso la definizione, l’organizzazione e il collegamento del materiale prodotto trasforma il corpo dell’opera in una visione totale. Principio attraverso il quale si vuole affermare che paradossalmente è più importante mantenere in vita la storia dell’opera che l’opera stessa.
È composto dall’archivio digitale privato e pubblico, dall’archivio computer e dall’archivio fisico.
 
1- “Archivio digitale privato”
Questa parte riguarda tutto quello che ho inserito nel CMS (archivio digitale privato, posto di comando, retro di quello che può essere visualizzato pubblicamente nel sito). Grazie al linguaggio del web ogni cosa può essere connessa ad un’altra, cosa non possibile nella rigidità della sistemazione per cartelle del computer, né nella fisicità dei documenti negli scaffali del mio studio.
2- “Archivio digitale pubblico”
Parte dell’archivio privato reso pubblico tramite il sito “Un archivio del tempo”.
3- “Archivio computer”
È il completamento dell’archivio web. Include ad esempio, certificati legati a vendite, scambi epistolari collegati ad una mostra, fatture di opere realizzate, preventivi per progetti non eseguiti, foto in alta definizione, ecc.
4- “Archivio fisico”
Questa parte riguarda tutte le pubblicazioni dove è incluso il mio lavoro, alcuni documenti cartacei, qualche oggetto e poche foto. Quasi tutte le foto infatti sono state digitalizzate.
 
B)- INTERPRETAZIONE
L’”interpretazione” contenuta e resa pubblica da “Un archivio del tempo” è composta dall’”Autoritratto” e dal “Ritratto”. Si tratta della lettura, della traduzione che viene fatta di tutto il materiale prodotto dall’”Archivio opera” e contenuto all’interno dell’”Archivioarchivio”.
1- “Autoritratto”
É la forma di auto-interpretazione e di auto-rappresentazione che l’artista ha fatto di sé stessa e della sua opera.
2- “Ritratto”
Sono le varie interpretazioni che gli altri danno di tutta questa massa di cose.
 
 
 
*Per capire quali opere intendo quando parlo di ’”Opera-documento” e “Documento-opera” si può selezionare in “Archivio opere” ricercando le due parole nel campo “Connessioni”. Non tutto comunque rimane così schematico, alcune volte le cose sono più ambigue e di difficile catalogazione. Infatti, si parla, per esempio anche di “Opere documento ibride”, opere cioè composte da una parte toccata dalla mano dell’artista e dall’altro di una asettica documentazione.
 
 
 
 
 
(Testo scritto nel 2022)
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Mappa del “Sovrarchivio” aggiornata al 19 febbraio 2022
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Schermata dell’archivio-opere dopo, nella ricerca, aver selezionato in connessioni la parola “Sovrarchivio”