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autoritratto / estrarre dall'archivio / introduzione
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# 28.01

Introduzione


ESTRARRE DALL’ARCHIVIO


Archivio come strumento generatore


 
“Setacciatura di massima dei problemi attraverso il materiale già esistente e già maturo in noi (il tono, esemplifico).
Dal “Diario” di Cesare Zavattini, 30 marzo 1962

 
Tutto si è susseguito, nell’arco di trent’anni, con fluidità, senza progettualità, attraverso movimenti intuitivi, dove una cosa portava all’altra, in un andamento ondeggiante passando in continuazione dall’affondare le mani nella materia-colore al ragionamento che scorreva accanto.
Poi, nel 2010, voltandomi all’indietro per vedere tutto quello che si era formato, ho percepito l’insieme delle cose che erano successe fino a quel momento come un unico magma informe. Ed è lì, cominciando a lavorare all’archivio, che ho iniziato una nuova fase, un nuovo sistema di riflessione. L’archivio che è diventato un mezzo per ragionare non solo mi aiutato a capire, a ordinare, a nominare, ma anche a comprendere che tutto, ma proprio tutto, doveva entrare a far parte del mio mondo-opera. Ogni cosa doveva diventare un frammento dell’intera massa, dal dipingere al pensare sulla pittura, dall’atto del dipingere a tutto quello che accade attorno, dal punto centrale dove si focalizza il movimento agli scarti che di conseguenza si incrostano accanto, dallo spazio fisico dove si compie l’azione alle impronte che il passaggio del corpo lascia, dalla forme attraverso le quali tutto questo viene comunicato verso l’esterno agli strumenti burocratici che raccordano l’interno con il mondo esterno.
A poco a poco si è andata a costituire una struttura organica fatta di pezzi concatenati gli uni agli altri dove ognuno prende senso attraverso i suoi aggregati. Fino ad arrivare al punto in cui, in questo ordine di cose, si è reso necessario inglobare all’interno del sistema-archivio, l’archivio stesso come oggetto in sé, considerandolo non più solo come il contenitore di tutte le parti, ma trasformandolo anche in un cervello pensante, un congegno, che a sua volta, potesse produrre nuove visioni, nuovi pensieri.
In questo capitolo attraverso ogni singolo paragrafo mostro alcuni di quei lavori che si sono generati tramite lo strumento-archivio.
 
(Scritto nel 2024)
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Mentre tocco la tavola del “Tenersi per mano”, ovvero la tavola della sequenza che documenta gli incontri giornalieri tra me e mia mamma negli ultimi anni della sua vita, tra il 2016 e il 2019.
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Studio, Foto di Melania Fusco, 2022