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# 7.01

Introduzione

USCIRE DALLA PROPRIA TAVOLOZZA

LASCIARE CHE IL COLORE SI FACCIA CONDURRE DA UNA SUGGESTIONE ESTERNA

 
“Una sottile pennellata giallo-verde di luce a sottolineare il terreno umido, gli alberi nudi; luminosa, calda e promettente.”
Da i “Diari di Sylvia Plath” 11 marzo 1959
 


Il colore avanza all’interno del proprio nucleo. Un colore porta all’altro attraverso un movimento naturale delle cose. Ma alcune volte si esce dall’andamento interno della propria tavolozza e si muove il colore non partendo dalla propria interiorità, ma da una spinta che viene da fuori. Una deviazione, una sollecitazione esterna che accolgo creando uno spostamento interno al lavoro. 
In questo capitolo sono presenti alcuni esempi di “Sedimentazioni” in cui ho continuato il processo pittorico dello stratificare un colore sopra l’altro, suggestionata di volta in volta da un brano letterario, da i quadri di una pinacoteca, da un quadro, ecc. 
 
Sin da bambina e sempre più quando sono diventata io stessa una pittrice, ciò che ho tenuto in considerazione, che ho osservato con insistenza quando guardavo la pittura nella storia dell’arte sono sempre stati i colori. Più entravo nella pittura e più vedevo sparire le forme, più avanzavo all’interno del quadro e più perdevo la dimensione narrativa, più mi immergevo con lo sguardo e più vedevo emergere chiazze, superfici, pennellate, puntini, tocchi… di colore.
Ora che nella mia dimensione pittorica sono arrivata a concentrarmi totalmente sul colore, ho pensato di dare ad ogni colore lo spazio per esistere singolarmente. Stratificandone uno sopra l’altro ho voluto che nessuno scompaia totalmente, ma che abbia la possibilità di continuare ad esistere. Nella parte alta del quadro, dove la presenza rimane visibile, tutti i colori possono continuare a dialogare fra loro. Questa strisciolina mantiene la storia del quadro e sintetizza il percorso di elaborazione che faccio quando dipingo a partire dall’osservazione della pittura di un altro pittore.
 
SU COMMITTENZA
Questo procedimento di spostarsi dalla propria tavolozza per aprirsi ad una ispirazione che viene dal di fuori, può anche essere stimolata da un committente.
La relazione cioè con un’altra opera può essere determinata dalla richiesta di qualcuno che chiede di mettermi al confronto con un suo quadro.
Si può far nascere una pittura dall’entrare in contatto con l’umore della tavolozza di un altro pittore riportando le impressioni coloristiche uno strato sopra all’altro e accostandovi infine, a dittico, una pittura preesistente.

(Scritto nel 2019)
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2020