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autoritratto / rimuginare / introduzione
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# 8.1

Introduzione


RIMUGINARE 

PENSARE A FRAMMENTI

 
Ogni tanto un pensiero, come un appunto per pensarci dopo. Veniva il dopo e io non riuscivo a riflettere seriamente.
(Da "Vicino il cuore selvaggio" di Clarice Lispector)
 
“È pur possibile che nel mio lavoro dopo alcuni capitoli autenticamente collegati fra loro io possa, e debba, scrivere solo osservazioni sparse. Dopotutto sono un uomo, e dipendo da come vanno le cose!”
(Dal Diario di Ludwig Wittgenstein 28-2-1937)
 
Occhiata retrospettiva al diario. (...) Ho finito or ora di rileggere questo quaderno (...) Vi ho trovato per altro monotonia (...) Pazienza; queste pagine non son fatte per essere lette...
(Dal "Diario intimo" di Henri-Frédéric Amiel, 3 marzo 1852)
 
Negli anni a lato del lavoro di pittura c'è stato un ragionamento, un rimuginare, un borbottare parallelo.
Questo capitolo contiene annotazioni tratte da foglietti e quaderni, sui quali ho appuntato dal 1980 pensieri che scorrono accanto al lavoro pittorico. L'avvio di questa stesura coincide con l'inizio del dipingere.
Si tratta di un corpo organico, una scrittura che riflette su ciò che faccio, su quello che si attua nel rapporto concreto con la cosa, che tenta di comprendere quello che sto facendo. 
Nella parte "Rimuginare" le parole defluiscono in un scorrimento continuo e costituiscono un discorso a frammenti. Non sono parole immutabili. Non vogliono essere un'interpretazione, tanto meno una visione definitiva. 

Ho cominciato a scrivere ancora all’epoca del liceo su grandi quaderni A4, poi quaderni scolastici e via via su quaderni sempre più piccoli sino ad arrivare a scegliere un certo tipo di taccuino tascabile che mi ha accompagnato per anni. Dal 2024 invece ho definitivamente eliminato carta e penna utilizzando direttamente il supporto digitale. In questo modo scrivo più facilmente, sempre, non solo quando sono concentrata nei miei pensieri nello studio ma anche quando posso fermarmi di colpo mi fermo ad annotare, quando faccio le mie lunghe camminate giornaliere a Venezia, le mie biciclettate estive, avanti e indietro, nell’isola di Pellestrina, le poche volte che viaggio un po' di qua e un po' di là o quando la notte mi sveglio all'improvviso e sul comodino al buio con la tavoletta retroilluminata. 

(Scritto nel 2014. Modificato nel 2024)
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"Prima di seminare e di costruire bisogna pensare a lungo". Iscrizione sulla facciata della casa di campagna nella quale ho passato tutte le estati dall’infanzia ai quarant’anni.
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