Nel tempo all’interno dello studio si è andato a delimitare uno spazio preciso dedicato al dipingere. In questa zona, negli anni mi sono accorta che sul pavimento si erano raccolte tutte le tracce delle camminate e dei gesti quotidiani determinate dall’atto del dipingere.
Ho deciso quindi di trasformare quello che si stava formando in un lavoro e a partire dal 2018 ho steso a terra una specie di tappeto fatto di cemento elastico di 324 x 266 cm. Uno spazio che a poco a poco si sporcherà di colore e di polvere. L’impressione è quella di vedere una pelle fatta di argilla, quasi come la melma del fondo del mio scola pennelli sulla quale piano piano si registrerà tutto.
Nel 2020 quando si è formato il “Luogogesto” l’“Impronta pavimento” è salita su una pedana fatta di parti di legno e di acciaio come quelle delle passerelle per l’acqua alta. Un piedistallo per accogliere quotidianamente l’atto del gesto pittorico.
(Scritto nel 2018. Modificato nel 2020)