DARE VITA A UN DOPPIO
Il cammino procede lineare un giorno dopo l’altro in un punto unico e concentrato.
Il pensiero scava sempre più dentro, sempre più in profondità in una conoscenza viscerale e verticale. Il tutto, mosso da una forza, spinge verso l’interno, verso il centro di sé, del proprio corpo.
Il percorso avviene in un posto preciso che guarda e riguarda sé stesso in un approfondimento totale, fino all’ossessione.
Succede poi, ad un certo momento, spinta da una necessità concreta, che questa forza centripeta cambia direzione, apre un forellino e spara verso l’esterno nuova energia, una materia magmatica che riorganizzandosi accanto va a formare una seconda parte uguale alla prima.
La forma originaria si è sdoppiata, il punto di vista singolare da uno è diventato duplice. Due cammini ora scorrono paralleli e si informano reciprocamente, uno alimenta l’altro e viceversa. Si è persa la centralità dell’individualità. Il luogo generatore non è più unico e assoluto, ma riproducibile. L’opera da soggetto unico ed esclusivo si è trasformata in soggetto relativo e parziale. Relativizzando la sua originalità ha aperto alla possibilità che le cose possano continuare a modificarsi e a rigenerarsi.
Per constatare alcune forme di sdoppiamento rimando al link del mio Sito: “Sdoppiare”:
https://www.mariamorganti.it/autoritratto/13-sdoppiare