“Ricordo, era diversi anni fa, che un gallerista che l’ha conosciuto molto bene mi parlò una volta della prodigiosa velocità di Giovanni Testori come della prova più evidente del suo talento critico. Non me lo sono mai dimenticato.
Diceva che Testori era talmente veloce che ci poteva mettere poche ore per scrivere un testo o un articolo impeccabile, bellissimo, su uno degli artisti – Rainer Fetting, Martin Disler, Helmut Middendorf, e soprattutto Karl Horst
Hoedicke - che a quel tempo ammirava. Voglio dire: a Milano, negli anni Ottanta, c’era un grande scrittore che guardava con passione al Neoespressionismo tedesco, ai Nuovi Selvaggi, cioè che sceglieva la variante mitteleuropea della nuova pittura preferendola, di gran lunga, alla Transavanguardia italiana…”
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