Descrizione
Una crepa taglia in verticale una parete di Casa Scatturin, Maria Morganti la ripara con un segno artistico. La proprietaria-collezionista replica l’azione in un’altra sua abitazione, l’artista riconosce il tutto come estensione del suo processo.
Questo libro mette in evidenza un atto di appropriazione come possibile forma di allargamento di senso. Morganti non solo accetta che la committente faccia suo il gesto replicando l’opera, ma la cataloga, addirittura, all’interno del suo archivio.
Contenuto
L’epistolario tra l’artista e la collezionista documenta la relazione di fiducia che ha consentito un fenomeno di questo tipo. Una giurista ne discute le implicazioni in termini di diritti d’autore. Una curatrice d’archivio lo inserisce nel contesto del percorso di Morganti, nel quale le relazioni umane giocano un ruolo centrale. Un inserto riproduce in scala 1:1 l’intervento di Morganti sulla crepa.
Maria Morganti – Artista
Maria Cagnoli – Collezionista, committente
Barbara Garatti – Storica dell’arte, archivista dell’Archivio Maria Morganti
Alessandra Donati – Avvocato e Professore di Diritto privato comparato e consulente legale dell’Archivio Maria Morganti