Maria Morganti alla Galleria Il Disegno

Recensione scritta da Antonella Micaletti pubblicata sulla rivista "Titolo", anno VIII, n° 24, autunno 1997.

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La pittura astratta post-espressionista, in particolare quella che Accame ha definito pittura riflessiva, aspetta in Italia un’analisi attenta del suoi protagonisti più giovani. Non è certo una questione di schematizzazioni e definizioni, piuttosto di riconoscimento e di identificazione di un filone della pittura astratta che non può inscriversi per ogni suo autore entro il filone della Astrazione Ridefinita, ma che pura non appartiene certo ad un facile epigonismo delle esperienze americane ormai storicizzate.
La giovane pittura astratta, come quella di Maria Morgana, potrebbe essere allora fruita senza i rischio di vedersi attribuire significati e legittimazioni estranee alle sue ragioni.
La mostra dei suoi lavori più recenti a Mantova, presso la galleria Il Disegno e I’Hotel Rechigi, dimostra un percorso coerente e rigoroso.
La gamma cromatica si è ampliata e ai rossi, dominanti fino agli anni ’80, si sono aggiunti i blu e i verdi. Le campiture di colore, sempre piatto e rifuggenti i contrasti cromatici, come nella tradizione post-espressionista, sono libere dall’ultimo residuo di gestualità, per oggettivarsi piuttosto in senso costruttivo: uno spazio che in maniera sempre più assoluta e rigorosa "rivela" resistenza fenomenologica della pittura.
Un atto fondativo continuamente ripetuto in ogni quadro, come continua e sempre nuova autoaffermazione della pittura, Iontana da referenti tanto narrativi che espressivi, ma solo rigorosamente concettuali." Antonella Michaletto