“I libri di ricordanze, diffusi già nel Medioevo, consistono in una serie di
memorie ("ricordanze" appunto) registrate per sé o per i familiari o per i
posteri immediati, scritti generalmente con brani che iniziano ciascuno con
"Ricordo che...". Diffusi soprattutto in aree dove l'alfabetizzazione era molto
diffusa (come a Firenze), sono a metà strada tra la cronaca e l’autobiografia.
Spesso questi libri sono dei preziosi documenti sulla vita e i costumi del
tempo. Maria Morganti si confronta con i diari del padre, riconoscendo in essi,
nello stile che li caratterizza, alcuni degli elementi costituenti il suo metodo
artistico…”
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