Descrizione
É lo spazio che ho immaginato, come una connessione tra il dentro e il fuori. Lo intendo come una fessura tra il mio mondo interiore e il mondo esterno. Per paura di essere fraintesa, di sentirmi ridotta a solo quello che la percezione dell’immagine rimanda, ho voluto tentare di avvicinare la parola al mio lavoro. Una parola, non tanto come spiegazione e interpretazione, quanto come ragionamento e annotazione attorno alla successione degli eventi, che cammina accanto al gesto, al processo. Un organismo in movimento che terrà sempre aperta la possibilità di mutare la visione delle cose.