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Scheda opera Archivio Maria Morganti

Descrizione e interpretazione opera
"La Scheda opera è stata impostata dall’artista con l’avvio dell’archivio nel 2010.
Nel 2023 si è valutato di integrare il lavoro, già molto accurato e condotto in autonomia da Maria Morganti a partire da esigenze interne alla sistematizzazione del suo lavoro, con alcune revisioni e aggiunte che permettessero di adeguare la catalogazione delle opere ai parametri archivistici ministeriali senza snaturare la singolarità di quest’archivio, ma anzi individuando delle questioni che allo stesso tempo ne ampliassero il senso.
Attualmente la scheda opera è suddivisa in sezioni che permettono di organizzare le informazioni in aree concettuali precise.
I CODICI IDENTIFICATIVI permettono di creare un collegamento univoco tra l’opera vera e propria e la sua scheda e di registrare ufficialmente l’archiviazione della stessa all’interno del sistema. Il Numero d’archivio è riconosciuto dall’artista come il 'bagaglio genetico' dell’opera.
La sezione GENESI DELL’OPERA raccoglie tutte le informazioni relative a come, dove e quando l’opera ha preso consistenza concettuale e fisica e specifica in che fase è della sua conformazione materiale e trasformazione (realizzata, non realizzata, distrutta, etc.). In particolare sulla datazione è stato integrato un sistema multiplo che permettere di individuare tre fasi fondamentali: ideazione, realizzazione e produzione. Queste informazioni nel loro complesso permettono di restituire un’immagine di alcuni concetti fondamentali nella poetica dell’artista: tempo, fisicità, immaginazione e precarietà dell’opera.
I DATI IDENTIFICATIVI permettono di descrivere in modo schematico ed esaustivo come è composta l’opera nei suoi aspetti materiali (titolo, tecnica, dimensioni, iscrizioni) e di ricollegare concettualmente l’opera al sistema di classificazione per Serie, Tipologie, Colori ideato dall’artista fin dall’origine dell’archivio.
La nuova sezione AUTRICE E ALTRE ENTITÀ è un segmento di informazioni in cui è possibile riconoscere altri/e professionisti/e che a vario titolo hanno contribuito allo sviluppo e alla realizzazione dell’opera, in coerenza con quanto affermato dall’artista per cui l’opera d’arte non è solo frutto della sua autorialità individuale ma è per sua natura il risultato di relazioni e scambi con il collettivo.
I TESTI permettono di descrivere più nel dettaglio l’opera e di fornirne interpretazioni storico-critiche che la contestualizzano sia all’interno della produzione dell’artista sia nel panorama artistico di riferimento.
La sezione LOCALIZZAZIONE E CONDIZIONI ESSENZIALI permette di identificare la proprietà, la collocazione, lo stato di conservazione e le vicende materiali che nel tempo hanno interessato l’opera.
Le sezioni COLLEGAMENTI CONCETTUALI, OPERE CORRELATE e/o GENERATE, DOCUMENTI ed ESPOSIZIONI consentono di creare rispettivamente delle relazioni concettuali tra le opere (individuate in primis dall’artista), dei rapporti di 'parentela' tra le stesse per enfatizzare il processo generativo che caratterizza la ricerca dell’artista e di individuare dove sono state pubblicate, menzionate ed esposte.
I campi di COMPILAZIONE permettono di indicare lo stato della scheda e annotare eventuali altre informazioni procedurali per la catalogazione.
Infine la scheda può essere integrata da IMMAGINI, VIDEO, AUDIO e ALLEGATI di diverso tipo.
La scheda opera così come strutturata permette di integrare sia dati relativi alla natura materiale, storica e critica dell’opera sia informazioni sulla modalità di lavoro e ricerca dell’artista. Consente quindi di rispettare sia standard catalografici in vigore nel panorama dell’arte contemporanea sia di declinare i contenuti sulla specifica pratica dell’artista con l’obiettivo di restituire un codice di classificazione che può essere interpretato autonomamente da osservatori esterni senza rinunciare alle peculiarità delle opere stesse inserite all’interno del sistema-opera Archivio.
L’artista riconosce infatti lo stato di opera alla scheda stessa proprio perché ne riconosce la struttura come modellata sulle sue esigenze specifiche, rendendo questo strumento di lavoro archivistico un dispositivo di ragionamento concettuale al pari di altri elementi già presenti all’interno dell’archivio, come lei stessa dichiara 'attraverso la scheda si esprime una poetica, si sottolineano delle cose che si reputano essenziali per esprimere una visione'." Barbara Garatti (ottobre 2024)
Descrizione e interpretazione serie
Apparati
"Tutti quegli elementi che di solito vengono considerati come apparati, strumenti, sistemi che veicolano l’opera, come per esempio la didascalia, il sito, l’archivio, ecc., decido di assumerli come parte integrante del mio lavoro. Quasi come si stesse andando a definire una specie di ecosistema, un mondo che si auto definisce da solo.
Fanno parte di questa serie anche tutte quelle opere che sono apparati di altre." Maria Morganti (2023)

Descrizione e interpretazione tipologia
Strumento
Opere che possono essere utilizzate come strumenti per fare qualcos’altro nello studio e nell’archivio

Connessioni Concettuali
Dati
Autrice
Morganti, Maria
Altre entità
Barbara Garatti (collaborazione)
Anno di realizzazione
2010
Luogo
Venezia
Tipologia
Strumento
Serie
Apparati
Numero Archivio
2010_Strumento_Apparati_001
Status Opera
In divenire
Fullscreen
scheda-opera-archivio-maria-morganti-0
Schema scheda