Collezione libri diari

Considero la mia collezione dei libri di diari un’opera. È entrata infatti come strumento necessario a far parte del sistema complesso che definisce il mio mondo e come tale non può esserne scorporato fino alla fine dei miei giorni.
 
Il primo nucleo che ne ha dato l’avvio e che prosegue nella mia biblioteca in continuo accrescimento deriva da quella di mio padre ed è per questo che quella parte di libri porta una sua iscrizione.
 
Molte delle frasi stampate nei libri dei tanti diaristi, scelte in maniera empatica, sono quelle a cui attingo per fare delle citazioni nei vari incipit dei capitoli della parte “Autoritratto” del mio sito. Utilizzo l’insieme di questi testi come fosse un grande libro dei Ching che aprendolo in maniera un po’ casuale e interrogandolo su questioni urgenti mi aiuta a trovare delle risposte o meglio delle corrispondenze.
È dal suono intimo degli altri che trovo la voce con cui esprimermi. Come se il fatto di sovrappormi ad altre interiorità mi aiutasse a non sentirmi sola. Come se riuscissi a parlare in parte solo attraverso le parole altrui o meglio come se demandassi agli altri di parlare per conto mio.
 
Tutti questi tomi, catalogati per nomi di autore in ordine alfabetico, rimangono collocati nelle librerie al piano di sopra del mio studio ma potenzialmente potrebbero essere esposti come un nucleo pubblicamente insieme alle altre opere.
 
Fissando nel mio archivio digitale privato e fissando come parametri la tipologia “Diaristica” e il tema “Diario” è possibile avere sempre una lista e una numerazione aggiornata dei volumi.
 
La datazione all’interno dell’archivio è coincidente con il momento in cui ho deciso che questa collezione sarebbe diventata un’opera.
Ogni libro è segnato nel frontespizio con il timbro dell’archivio.

Collezioni
Collezioni di cose che ad un certo punto ho deciso di fargli assumere lo statuto di opere.

Strumento
Opere che possono essere utilizzate come strumenti per fare qualcos’altro nello studio e nell’archivio